giovedì 17 gennaio 2013

L'oscenità di Marchionne.

L'ho scritto qualche giorno fa sul mio profilo Facebook, presa dalla rabbia:


Come si fa a dire che uno che mette per anni i suoi operai in cassa integrazione sia un grande imprenditore? Parliamone, parliamo di Marchionne, provate ancora a difenderlo. E' una vergogna. Un grande imprenditore, che crede nel libero mercato, non si affida continuamente allo Stato per mettere le toppe ai problemi della sua azienda. Perché è così difficile da capire che la Fiat non ha futuro?

E continuo a pensarlo, giorno dopo giorno.

Marchionne è uno di quegli esseri che mi crea profonda amarezza. Faccia come il culo, nessuna sensibilità, poca bravura e tanta supponenza.

Un uomo che non ama la sua azienda, non cerca di difenderla, ma vuole solo scampare ai problemi e continuare a incassare milioni e milioni di euro all'anno.

La cosa "bella" è che continua, indisturbatamente, a fottersi soldi dallo Stato e a prendere per i fondelli tutti.

Le sue dichiarazioni rasentano ormai il ridicolo, mi ricordano un altro esponente dell'imprenditoria italiana, le cui aziende però perlomeno funzionano. Non fatemi fare nomi.

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