martedì 11 dicembre 2012

Disamore criminale.

Da Il caffè del 7 dicembre 2012.




25 novembre 2012. Non solo le primarie del centro sinistra, la fila per votare o i tanti seggi vuoti. Non solo Il testa a testa di Renzi e Bersani, ma anche una giornata che ha un significato particolare per tutta l’Italia e per tutte le donne.
E’ dal 1999 che, tramite una risoluzione,  l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne,  e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le Ong, a organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica in quel giorno.
L’Onu non ha fatto altro che ufficializzare una data che era stata scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi in Colombia nel 1981, per ricordare il brutale assassino delle tre sorelle Mirabal nel 1960, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l'impegno con cui tentarono di contrastare il regime dittatoriale  della Repubblica Dominicana.
Man mano questa data è stata adottata da varie associazioni e organizzazioni, come anche Amnesty International. In Italia diversi centri antiviolenza hanno cominciato a celebrare questa giornata portando sotto i riflettori i tanti episodi di violenza e omicidio che ogni giorno si susseguono contro le donne.
E se l’informazione tradizionale più attenta si muove nei canali classici, online girano tanti articoli, vignette, messaggi sia nelle varie testate giornalistiche, sia nei blog che sui social network, che sono come sempre mezzo di espressione e discussione per tanti utenti, soprattutto giovani.
Su Twitter ad esempio sono andati forte gli hastag #nomore,  #25novembre e #femminicidio, e ci sono stati tanti commenti per commemorare questa importante giornata, non senza un velo di sfiducia e polemica.
Gaia ricorda: “Oggi, per favore, non parlate solo di primarie: è la giornata mondiale della violenza contro le donne”, mentre Elena ci tiene a dire che: “La giornata contro la violenza sulle donne non dovrebbe essere solo oggi ma tutti i giorni e ogni secondo dell'anno”.
E’ più diretta Valentina: “La violenza sulle donne è una vera piaga sociale. Uomini imparate il rispetto. Donne insegnatelo ai vostri figli”, sottolineando, dunque, come la violenza sulle donne sia il risultato di un problema profondamente culturale.
Stefania porta i conti: “La violenza domestica è la prima causa di morte di donne nel mondo tra i 16 ai 24 anni”, mentre Manuela si chiede: “Perché la #violenza sulle donne non è una priorità nell’agenda politica di questo Paese?”.
Tante domande, tutte legittime, tutte importanti. C’è anche chi esorta al cambiamento, che venga dall’alto: “Odio i proclami e le strumentalizzazioni politiche. Piuttosto impegnatevi per cambiare qualcosa, davvero.
E poi c’è chi, guarda caso proprio un uomo, un ragazzo di nome Guido, ci ricorda: “Le donne sono persone. E come tali, hanno il diritto di essere rispettate, valorizzate e tutelate. Un sorriso sincero, per voi.”
Meglio di un fiore, grazie.

Luisa Ferrara

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