martedì 20 novembre 2012

L'Italia dei soldati blu.

Da Il caffè del 16 novembre 2012.


Soltanto la settimana scorsa si  è parlato della Grecia e delle proteste contro le misure di austerity varate dalla troika. Ci si è chiesti quando anche in Italia arriverà il momento di protestare, uniti oltre che arrabbiati o disperati.
Sembra che il momento in parte sia arrivato, il 14 novembre è stato ribattezzato “giornata di proteste in tutta Europa”, l’Italia è stata invasa da cortei di studenti, operai, sindacati, precari della scuola e non solo.
Si sono verificati anche episodi di violenza, ma la maggioranza delle persone, come sempre, ha manifestato in maniera pacifica.
Si sono viste forse troppe manganellate da parte della Polizia, in tv ma soprattutto nei video e nelle foto amatoriali girate da parte dei manifestanti e finite immediatamente online. Botte da parte della Polizia spesso anche gratuite, come già nel nostro Paese è accaduto in passato. Scene di guerriglia urbana tra manifestanti che gettano pietre o tentano di forzare cordoni di sicurezza, e poliziotti che, protetti da tute e caschi, non sempre sono in grado di controllare la propria forza, o più semplicemente hanno ricevuto l’ordine “di agire”. Il come non è da sapere, come fu per il G8 di Genova nel 2001.
Facebook è tempestato di immagini e foto di teste spaccate e bocche sanguinanti provenienti da tutta Europa, tra cui persino quella di un ragazzino minorenne manganellato alla testa in Spagna, che ha fatto molto scalpore. Immagini da Roma, Torino, Bologna, Genova, Bari, Firenze, Napoli, Milano, Palermo e tante altre città, di piazze piene e cortei, ma anche video e foto di manganellate date a caso che fanno un po’ rabbrividire.
Colpisce molto la foto di un poliziotto che aggredisce con un manganello un giovane alle spalle mentre cammina, percuotendolo alla testa, e un’altra in cui un giovane è immobilizzato a terra da due poliziotti e un terzo lo colpisce in viso.
I feriti, però, non ci sono stati solo tra i manifestanti, ma anche tra le forze dell’ordine, tant’è che il Ministro Cancellieri ha espresso solidarietà alla Polizia, affermando: “Le foto facciamole vedere tutte”.
Ovviamente quest’esternazione ha suscitato un bel po’ di polemiche, soprattutto tra chi pensa che tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica non corrisponda a picchiare indiscriminatamente.
Un commento lasciato da una utente sulla pagina Facebook di Agora Vox Italia, sintetizza al meglio la situazione: “Vorrei chiedere al Ministro se è legittimo mettere sullo stesso piano i comportamenti di un individuo, magari violento ribelle esagitato (ammettiamolo pure anche se non è certo), con quelli di un agente delle forze dell'ordine, della Polizia di Stato, in servizio! Ho grande rispetto per le istituzioni, da sempre, ma come cittadina esigo da esse un comportamento ineccepibile in conformità con le regole di un paese democratico.”
Se è bene far vedere tutte le foto, è anche bene che i poliziotti abbiano caschi numerati per essere identificati. Non è possibile agire in maniera così anonima, senza alcun limite nell’esercitare “controllo” attraverso armi pericolose come manganelli o lacrimogeni. Chissà cosa ne pensa il Ministro Cancellieri.
Luisa Ferrara

Nessun commento:

Posta un commento