Da Il caffè di Sabato 28 Luglio 2012
Dalla pagina Facebook: "Ci pisciano in testa e ci dicono che piove" |
Tra un politico corrotto e un altro, ultimo Formigoni, tra l’annunciato ritorno di Berlusconi, gli Europei e poi le Olimpiadi, lo spread che sale e scende, Monti resta lì, come unica sicurezza, lui e i suoi tecnici che hanno “salvato l’Italia” e che stanno cercando, almeno secondo gli intenti e le notizie ufficiali, di non farla inabissare ulteriormente.I giornali titolano: “Monti ai partiti: la situazione è seria, ma no allarme”; “Piazza affari in rialzo, spread sopra i 520 punti”; “Istat: vendite al dettaglio in calo”, e così via, in un flusso di notizie preoccupanti, e tra domande su domande che attanagliano gli Italiani.Online fioccano ovviamente battute e critiche, al giorno d'oggi sembra che chiunque possa esercitarsi al meglio nel fare satira. Tra cartelli e immagini ironiche che girano su Facebook nei vari gruppi a sfondo politico o sociale o da parte di singoli utenti, e fra le brevi battute su Twitter, ci si consola in qualche modo, ci si ribella, ci si sfoga, come se questo bastasse
“#Monti suggerisce di ispirarci a San Francesco. Vorrei ricordargli che il santo non si spogliava dei beni degli altri.”, scrive La Sora Cesira, mentre il Creattivo chiosa con più irritazione: “#Monti :"abbiamo finito le munizioni". Noi invece i fucili e i forconi ce li abbiamo belli carichi. #Montidimettiti".
Qualcuno ironizza più delicatamente: “#Monti: «Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione». Un tecnico li tassa entrambi”, ma il sentore purtroppo è lo stesso.
Gli italiani sono stanchi di pagare e fare sacrifici per errori di cui non sono completamente responsabili. C’è una parte d’Italia corrotta, una parte che evade le tasse, ci sono i soliti furbetti del quartierino, ma ci sono tanti italiani onesti che dopo anni di sacrifici per una vita da classe media con un benessere modesto, si sentono di perdere tutto o quasi, e c’è una gran fetta di persone che vira davvero verso la povertà. Di quest’ultima bisogna sicuramente occuparsi in fretta, così come di tutti quei giovani che hanno bisogno di lavorare.E lo spettro di possibili tagli agli stipendi statali o delle tredicesime spaventa gli italiani che lavorano nel settore pubblico, mentre la crisi economica continua a far fallire aziende e a provocare licenziamenti nel privato. In questo contesto non c’è spending review (revisione della spesa pubblica) che rassicuri. Si è parlato di tagli alle Province (talvolta cancellazione), di più soldi ai comuni, di tagli alla sanità (ancora?) e di altre riduzioni di spesa (tagli ad Enti, vendita del patrimonio pubblico, etc.). Si spera di sentire e vedere applicata sempre più una razionalizzazione dei costi, invece che “tagli” generici. Del resto, è bene ricordare, che se l’Italia non avesse avuto un debito pubblico accumulato nei decenni così alto, forse oggi noi non saremmo in una situazione così grave, a un passo dal baratro. Qualcuno lo faccia notare a chi oggi vorrebbe spiegare a Monti come governare, quando l’ha fatto, evidentemente male, per 20 anni e più.
Luisa Ferrara