mercoledì 11 aprile 2012

Quando la bellezza è rispetto.


Un mio piccolo sfogo.


Tra le tante cose che noi del Sud e noi di provincia, siamo costretti a sopportare, c'è l'abbandono totale di ogni concetto di estetica nei nostri luoghi. Ammassi di palazzoni in costruzione, strade rotte, aree verdi abbandonate e se stesse, a ridosso di zone industriali fatiscenti. Non c'è alcun senso logico, non sono un'esperta di urbanistica o di architettura, ma sembrano linee pazze che non convergono da nessuna parte, attorno ad alcuna idea di città come luogo di incontro, di vita, di lavoro. 



Girando di notte per le strade di periferia ho percepito più volte un senso di perdizione, di nulla, di brutto, di inutilità. Come se quei luoghi fossero solo il collegamento funzionale al ricco centro, ma fossero inutili a se stessi. Perché da sempre la periferia è periferia, e allora di cosa mi preoccupo? Mi piacerebbe vedere il mio territorio costruito e adornato nel rispetto della sua morfologia naturale, dei laghi, dei monti, delle zone verdi. Mi piacerebbe vedere case e palazzi costruiti secondo un’idea comune rispettando un verso, una direzione, un senso. Quale senso? 

Ho girato all’estero, ed è vero, le periferie sono quasi sempre meno “belle” dei centri città, ma lo schifo e l’abbandono che si vede qui è davvero raro, nemmeno la periferia ungherese che ho visto procedendo in treno verso Budapest, forse è come la nostra. Eppure siamo un Paese ricco, che ha una storia una storia dell’arte fenomenale e conosciuta in tutto il mondo per la sua grandezza. Abbiamo deturpato i nostri territori, abbiamo costruito senza tenere conto nemmeno dei grandi monumenti storici che sono presenti nella zona dell’Appia. 
Com’è possibile che tutto ciò sia avvenuto senza attirare il dissenso e lo sdegno della gente? Probabilmente una politica connivente con camorra e costruttori senza scrupoli ha potuto permettere tutto ciò, e la cittadinanza è stata ferma e zitta. Anzi talvolta, se così poso ancora chiamarli, i cittadini partecipano quotidianamente allo scempio, ad esempio inquinando zone già abbandonate con i loro rifiuti. Mi piacerebbe tanto sapere cosa se ne fa questa gente di case internamente bellissime, ma situate in quartieri rotti che se ne cadono a pezzi, senza alberi né fiori, tra sacchetti della spazzatura e strade bucate. Il mio territorio si sta velocemente trasformando in una conurbazione, ovvero in un’area urbana che sta crescendo sia come popolazione che come estensione urbana, e ciò comporta più case, meno aree verdi, più traffico. 

Strada a ridosso di terreni agricoli tra Casapulla e Macerata Campania


Il territorio che va da Caserta a Santa Maria Capua Vetere era fatto di tanti borghetti antichi, tra cui Casapulla, ora centri abitativi estesi quasi tutti dediti al commercio. Attorno c’è la zona industriale che ci collega con Napoli attraverso Marcianise. I pochi campi agricoli versano in condizioni pietose, tra la spazzatura e l’incuria dei proprietari. Mi chiedo davvero cosa mangiamo ogni giorno e che aria respiriamo. E di questo passo dove si andrà a finire. Mi chiedo se sia possibile un’idea di progresso vero, nel rispetto della salute dell’uomo, della natura, della storia, della cultura. E mi rammarico. 

Zona industriale di Marcianise 



Nessun commento:

Posta un commento