martedì 17 aprile 2012

I "guardiani" della città.

Da Il caffè del 6 Aprile 2012


I diversi gruppi Facebook “Ciò che vedo in città” che si sono diffusi online negli ultimi mesi, continuano a crescere, scovando e denunciando noncuranze e illeciti delle nostre città, uniti e vigili. Addirittura sono stati promossi a “urban watcher” da qualche quotidiano locale online. Quando le denunce arrivano a tanta gente e smuovono l’opinione pubblica, senza dover per forza ricorrere agli inviati di “Striscia La Notizia”, forse qualcosa si sta muovendo a livello locale, le persone non sono così assopite come si possa pensare, e anche la politica è costretta a rispondere e a ravvedersi. Qualche esempio? Inciviltà quotidiane, da attribuire alla cittadinanza, basate sulla maleducazione, come l’inquinamento di aiuole pubbliche con gli escrementi dei propri cani o cartacce, parcheggi in divieto di sosta, o peggio, in stile fantasioso, su marciapiedi e in seconda e terza fila, solo per fare qualche esempio. Ma anche negligenze delle amministrazioni locali, come il mancato controllo di zone ai margini delle strade trasformate in discariche abusive, talvolta pericolose perché altamente inquinanti.
Questi gruppi Facebook, uno per ogni comune o città, (Caserta, Santa Maria Capua Vetere, Curti, Casapulla etc.), diventano così un luogo per segnalare attraverso foto e video le stranezze che s’incontrano quotidianamente attraversando e vivendo la nostra città, e anche luogo di discussione sulle possibile soluzioni o proposte da fare a sindaci e assessori. Non solo critiche, ma anche proposte, per quel che riguarda eventi positivi da mettere in risalto.

Di recente il gruppo di Santa Maria C.V. è stato al centro dell’attenzione per la campagna contro gli atti vandalici avvenuti nell’Anfiteatro della città, e recentemente anche contro l’Arco di Adriano, che in effetti da tempo, come molti denunciano e come è ben visibile, “se ne sta cadendo a pezzi”, ma che sembra sia ultimamente anche stato oggetto di furto delle pietre che lo sostengono.

Eclatante è il caso dell’amianto lasciato all’aria aperta in una zona al confine tra Santa Maria Capua Vetere e Capua: sono state raccolte le foto e presentate le dovute denunce, anche attraverso un documento redatto da “Medici per l’Ambiente”, per chiedere un sopralluogo agli Uffici del Comune diversi mesi fa, ma nulla ancora è stato fatto. Assurda è stata la risposta dell’Assessore all’Ambiente Di Rienzo, che ha invitato i cittadini “a vigilare continuamente per denunciare i comportamenti illegali, ma pure a testimoniare l’azione degli uffici comunali fotografando le stesse aree anche quando vengono bonificate”. A questa dichiarazione è arrivata la risposta da parte di alcuni rappresentanti di “Ciò che vedo in città”: “Nonostante non siamo tecnici del settore, comprendiamo benissimo, come ogni altro cittadino, che 'bonificare' non equivale a spostare semplicemente la spazzatura dal centro della strada ai bordi".

Aldilà della provocazione, la presidente dell’Associazione, Maria Grazia Manna, ci tiene a precisare dalle pagine di www.interno18.it qual è la missione del gruppo: “Ciò che vedo in Città nasce come una sorta di sentinella, di strumento d'osservazione, ma non è sicuramente uno strumento di controllo e monitoraggio, sono questi compiti che volentieri lasciamo alle istituzioni, con le quali ci piace invece interagire come una sorta di 'alerts'. Ci vantiamo di aver dato vita ad un movimento unico non solo in Campania, ma nell'intero paese, stiamo parlando dell'Urban Watching e sulla base di questo vivere il territorio attraverso i nostri occhi e le nostre immagini è per noi prioritario, ma non vogliamo e non possiamo sostituirci ai doveri istituzionali".
Come dire, ad ognuno il suo lavoro. Il governo della città deve spettare alle amministrazioni locali, ma i cittadini possono, anzi forse devono, imparare ad esercitare il controllo dell’operato, prestando attenzione alle promesse fatte, e allo stato di abbandono in cui spesso versano le nostre città e i nostri quartieri. Della serie, non sono i popoli ad dover avere paura dei governi, ma i governi a dover aver paura dei popoli. Tranquilli, non è una minaccia.


Luisa Ferrara 

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